Paracetamolo Sand 20 Compresse 500mg
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Paracetamolo sand 20 compresse 500mg

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DENOMINAZIONE PARACETAMOLO SANDOZ COMPRESSE CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA Analgesici, altri analgesici e antipiretici, anilidi.
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PRINCIPI ATTIVI: Paracetamolo. ECCIPIENTI Povidone K-30 (E1201), amido pre-gelatinizzato (di mais), sodio amido glicolato (tipo A), acido stearico (E570). INDICAZIONI Compresse da 500 mg: dolore da lieve a moderato e febbre. Compresse da 1000 mg: dolore da lieve a moderato associato a osteoartrite dell'anca e del ginocchio. CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDARI Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. POSOLOGIA - Compresse da 500 mg. Adulti e bambini sopra i 15 anni: 1-2 compresse alla volta, fino a un massimo di 6 compresse nelle 24 ore. Bambini tra i 12 e i 15 anni (40-55 kg di peso corporeo): 1 compressa alla volta, 4-6 compresse nelle 24 ore. Bambini tra i 9 e i 12 anni (33-40 kg di peso corporeo): 1 compressa alla volta, 3-4 compresse nelle 24 ore. L'intervallo di dosaggio minimo deve essere di 4 ore. Pertanto, quando i sintomi del dolore si ripresentano, la somministrazione non puo' essere ripetuta prima che siano trascorse 4 ore. Pazienti alcolisti: non deve essere superato il dosaggio massimo di 4 compresse nelle 24 ore. Modo di somministrazione: deglutire le compresse con una quantita' sufficiente di acqua, oppure scioglierle in una quantita' adeguata di acqua, mescolare bene e bere. La somministrazione ripetuta e' permessa, in funzione dei sintomi ricorrenti (dolore). - Compresse da 1000 mg. Iniziare con mezza compressa (500 mg) e, se necessario, assumere 1 compressa (1000 mg); la dose massima giornaliera e' di 4 compresse (4000 mg). L'intervallo di dosaggio minimo deve essere di 4 ore. Pertanto, quando i sintomi del dolore si ripresentano, la somministrazione non puo' essere ripetuta prima che siano trascorse 4 ore. Da non usare nei bambini sotto i 15 anni. Pazienti alcolisti: non deve essere superato il dosaggio massimo di 2 compresse nelle 24 ore. Modo di somministrazione: deglutire le compresse con una quantita' sufficiente di acqua, oppure scioglierle in una quantita' adeguata di acqua, mescolare bene e bere. La somministrazione ripetuta e' permessa, in funzione dei sintomi ricorrenti (dolore). CONSERVAZIONE Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. AVVERTENZE L'uso prolungato o frequente non e' raccomandato. Si consiglia cautela in caso di compromissione della funzionalita' epatica e renale e di alcolismo cronico; in questi casi la dose giornaliera non deve superare i 2 g. La singola somministrazione per diverse volte di una dose superiore alla massima dose giornaliera puo' nuocere gravemente al fegato. Sebbene non si verifichi alcuno stato di incoscienza, si deve tuttavia consultare immediatamente un medico. INTERAZIONI Paracetamolo puo' aumentare in modo considerevole l'emivita di eliminazione di cloramfenicolo. L'uso simultaneo cronico di paracetamolo e zidovudina aumenta la frequenza della neutropenia, probabilmente a causa di una riduzione del metabolismo di zidovudina. L'abuso cronico di alcolici e l'uso di induttori di enzimi epatici, come i barbiturici, provoca un incremento della gravita' del sovradosaggio di paracetamolo, dovuto all'aumento e all'accelerazione della formazione di metaboliti tossici. EFFETTI INDESIDERATI Con i dosaggi terapeutici si verificano pochi effetti avversi. Gli eventi avversi sono elencati di seguito, suddivisi per classe sistemico-organica e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (si manifestano in piu' di 1 paziente su 10), comune (si manifestano in piu' di 1 paziente su 100, ma in meno di 1 su 10), non comune (si manifestano in piu' di 1 paziente su 1.000, ma in meno di 1 su 100), raro (si manifestano in piu' di 1 paziente su 10.000, ma in meno di 1 su 1.000), molto raro (si manifestano in meno di 1 paziente su 10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Rara: agranulocitosi (dopo un uso prolungato), porpora trombocitopenica e anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche, in particolare eruzione cutanea, orticaria e febbre. Patologie epatobiliari. Dosaggi di paracetamolo fino a 7,5 g (nei bambini dosi superiori a 140 mg/kg) possono causare danni al fegato; quantita' maggiori provocano una necrosi irreversibile del fegato. Patologie renali e urinarie. Molto rara: in un singolo caso, dopo un utilizzo a lunghissimo termine e a dosi elevate, e' stata riportata nefrite interstiziale. GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO Gli studi epidemiologici sull'uso orale di dosaggi terapeutici di paracetamolo non hanno mostrato effetti nocivi sulla gravidanza ne' sulla salute del feto/neonato. A dosaggi terapeutici, paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza. Paracetamolo viene escreto in piccole quantita' nel latte materno. Nei neonati allattati al seno non e' stato dimostrato alcun effetto. Paracetamolo puo' essere usato per breve tempo durante l'allattamento, purche' non vengano superati i dosaggi raccomandati. Nell'uso a piu' lungo termine deve essere raccomandata cautela.